Dario Mercuriali
Un’ omaggio a Dario, che in passato ha collaborato con BODY DECORATORS TATTOO STUDIO.
Un’ omaggio a Dario, che in passato ha collaborato con BODY DECORATORS TATTOO STUDIO.
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Disegnare soggetti per tatuaggi è un po’ come realizzare santini per uno strano tipo di chiesa. Come e perché sono arrivato a frequentare questa chiesa ed i suoi riti, le sue adunanze, i suoi santuari, è una storia semplice, ma un po’ troppo lunga e di cose lunghe e noiose è già troppo pieno il mondo per aggiungerne altre. Vi basti sapere che la conversione avvenne più o meno nel 1979, era geologica ormai lontana. Già allora conoscevo il tatuaggio, la mia passione per il rock n’roll mi aveva già dato l’opportunità di scoprire certi lavori eseguiti da tatuatori inglesi di vecchio stampo, ma lo stile inglese di quel periodo non mi entusiasmava molto. Un giorno però mi capitò fra le mani un numero di una rivista americana che trattava di cavalli corse, “Esquire & Derby”, all’interno della quale -chissà per quale arcano mistero- c’era un articolo su un pittore inglese, un certo Signor G. Lindauer, che aveva ritratto fieri capi Maori ed i loro stupendi tatuaggi. Fu un vero colpo di fulmine; capii che il tatuaggio poteva essere qualcosa di più di quegli sgorbi che avevo visto fino a quel momento.
Nel 1985 vi fu poi la prima convention a Roma… una nuova scoperta, i classici americani: Sailor Jerry, Bob Roberts, Dave Gibson e tanti altri. La semplicità dei loro disegni possedeva una forza ed una immediatezza che soltanto nell’arte popolare si può trovare.
Riuscire a realizzare disegni con una carica simile cominciò a diventare per me una sorta di sfida, una sfida molto difficile, anche perché anni di lavoro come disegnatore pubblicitario mi avevano fatto perdere quella facoltà -che definirei disegno istintivo- propria di molti tatuatore del passato e non solo, abituato, o meglio costretto, a produrre immagini leccate e composte, tecnicamente perfette, ma ahimé un po’ troppo fredde. Così ho modificato lentamente il mio tratto cercando di ispirarmi sempre più a quelle che pensavo fossero le fonti che avevano generato il disegno ed i temi dei tatuatori americani degli anni 50. Quindi, grandi scorpacciate di cartoon della Disney, della Warner, il mondo degli Hot-Rod e tanti fenomeni più o meno underground.
Rimango comunque della convinzione che per essere un bravo tatuatore, e per contro anche un bravo realizzatore di disegni per tatuaggi, è necessario non essere ossessionati dal disegno, come lo sono io e tanti altri miei colleghi disegnatori, che come drogati pensiamo solo alla nostra sostanza prediletta, vedendo esclusivamente il disegno.
Purtroppo avere davanti un braccio non è come avere in mano un foglio di carta, cosa che ho potuto provare personalmente frequentando con assiduità per un anno lo studio di tatuaggi “Body Decorators” di Bologna, dove Gian Luca mi ha insegnato con pazienza molte cose che ignoravo sul tatuaggio, dalla saldatura degli aghi ai problemi dei colori e della sterilizzazione, all’uso della mitica macchinetta.
Ma la mia ossessione per il disegno rimane troppo grande e penso sia per questo motivo che non ho ancora iniziato a tatuare.
Disegnare è veramente qualcosa di magico e la magia, come diceva Disney, ti trasporta in un altro mondo.
Quello di Cartoonia, probabilmente!
Dario Mercuriali
Testo tratto dalla rivista specializzata “American Tattoo” n. 13
Aperto dal lunedí al sabato
dalle 10:30 alle 19:30 (orario continuato).
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BODY DECORATORS TATTOO STUDIO
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